
Meno CO2 entro il 2050 ma col cibo che facciamo?
di Massimiliano DS Ti piace questa Storia? Dalle un cuore!Argomento centrale di questi giorni è la necessità di una riduzione drastica delle emissioni di CO2 entro 30 anni. E quando se ne parla per lo più si pensa ad automobili, industrie, navi…
Sì, certo, ma il tassello che manca e che si dovrà comunque affrontare è quello della produzione del cibo, soprattutto da allevamenti intensivi di tipo animale…
La soluzione sembrerebbe già pronta: la carne sintetica! Fallitta l’introduzione degli insetti nelle nostre diete (Anche se la dicitura “farine animali” o “proteine animali” in alcuni preparati non è detto che si riferisca a bovini, come verrebbe da pensare, ma potrebbe anche includere grilli o locuste!), la carne “da laboratorio” sarebbe la più immediata soluzione alle emissioni di gas serra prodotti dagli allevamenti intensivi: il risparmio di emissioni di CO2 scenderebbe di dieci volte rispetto alla produzione della carne rossa attuale.
Il business è pure pronto, e sono in tanti, anche Star del cinema e dello sport internazionali, che stanno iniziando a investire! Nel 2013, il primo hamburger prodotto con carne «sintetica» in laboratorio costava 300 mila dollari. Solo tre anni dopo, nel 2016, delle polpette create da Memphis Meat costavano 44 mila dollari al kg. All’inizio di quest’anno, la Future Meat Technologies ha annunciato di aver realizzato un petto di pollo da 160 grammi a soli 4 dollari. Entro il 2030, il comparto potrebbe valere circa 25 miliardi di dollari. Voi siete pronti per l’hamburger a emissioni zero (o quasi)?
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