
Sei un “tipo topo” o ti nutri scegliendo?
di Massimiliano DS Ti piace questa Storia? Dalle un cuore!Temendo di venire avvelenato, nel primo secolo avanti Cristo, Mitridate VI iniziò ad assumere ogni giorno piccolissime quantità di veleno, rendendosi così – si dice – immune allo stesso.
Questa storia dovrebbe farci essere ottimisti, se non fosse che diversi studi hanno evidenziato che consumiamo in media 155,5 mg di additivi al giorno per kg di peso corporeo, cioè ben quattro chili di additivi all’anno. Tra i sospettati di essere dannosi per la salute, i principali indizi ricadono su: amidi modificati, mono e di-gliceridi degli acidi grassi e nitrito di sodio.
Perché li ingeriamo? Perché l’industria ci ha talmente tanto abituati a conserve e lavorati dai colori brillanti che non siamo più in grado di riconoscere il cibo fresco da quello processato! I prodotti freschi hanno colori brillanti, segno di freschezza e genuinità, e l’industria cerca di emularli per rendere i suoi prodotti più “appetibili” anche dopo le cotture e la conservazione!
Le albicocche secche, per esempio, non dovrebbero essere arancio brillante bensì tendenti al marrone; il prosciutto cotto dovrebbe tendere al rosa opaco più che al rosa sgargiante, soprattutto dopo essere affettato e inizia ad “ossidarsi”, così come il salmone dovrebbe essere tendente al rosso e non all’arancio, per non parlare dei salumi insaccati o essiccati che dovrebbero essere scuri all’interno e non rosso vivo.
Come ci difendiamo? O speriamo che la storia di Mitridate sia applicabile anche a noi o dobbiamo conoscere dove questi elementi chimici vengono usati per cercale di evitarli – per quanto possibile – facendo una spesa consapevole. Che non significa non mangiare più nulla, ma magari fare in modo di assumerne meno di 4 kg all’anno non sarebbe male, scegliendo senza privarci!! Vediamo intanto i principali additivi e dove li troviamo…
L’amido modificato trova un largo impiego nei comuni prodotti alimentari; viene infatti aggiunto come additivo gelificante e addensante a budini, salse di pomodoro, maionese e yogurt, che divengono più corposi acquisendo consistenze semisolide molto apprezzate.
Nelle etichette dei prodotti alimentari l’amido modificato viene dichiarato o con un codice specifico che inizia per “E”-seguito da numero” o sotto il nome della categoria.
ll nitrito di sodio, invece, è un composto inorganico costituito dal sale di sodio dell’acido nitroso. È un precursore utile per una varietà di composti organici, come quelli farmaceutici, coloranti e pesticidi, ma è probabilmente più conosciuto come additivo alimentare per prevenire il botulino, quindi in genere nelle conserve.
I Mono e digliceridi degli acidi grassi si formano naturalmente nel processo di irrancidimento, tanto è vero che negli oli il massimo tenore di acidi grassi liberi è regolamentato per legge. In campo industriale, questi additivi vengono prodotti sinteticamente a partire dal glicerolo e dai singoli acidi grassi, o ricavati da sottoprodotti dell’industria olearia. Vengono usati per la capacità emulsionante e stabilizzante, soprattutto in prodotti da forno come pane, merendine, torte o grissini e fette biscottate.
Veniamo ora alla spesa… Un principio che consigliano di applicare (Oltre a quello di tenere a bada l’acquisto di molti prodotti che contengano questi additivi!) è che prodotti con più di due o tre “additivi” elencati, in base a ciò che si acquista, non è buon segno e andrebbero evitati. Da evitare, a mio avviso, aggiungerei, anche un preparato semplice (tipo torta, conserve, precotti) che contiene poi, a prescindere dagli additivi, dai 10 ingredienti in su. Meglio acquistare prodotti naturali, poco lavorati e poveri di additivi alimentari, anche se migliorano il gusto, la consistenza e l’aspetto visivo di un prodotto e ne consentono una maggiore durata. Meglio individuare quelli a breve conservazione, magari abituarsi a spese più piccole, ma frequenti.
Attenzione, infine, diciamo, ai falsi positivi: es. l’acido ascorbico E300 o l’E330, correttore di acidità, non sono altro che vitamina-C e acido cidrico (succo di limone). Possiamo stare tranquilli! Su WikiPedia trovate tutte le nomenclature degli additivi alimentari!
Non fermiamoci quindi alle apparenze, ma badiamo alla sostanza: scegliamo un prodotto non perché attratti dal packaging o dal colore, ma in base alla qualità. Evitiamo di inciampare nelle tentazioni e farci male! Ovviamente applicare una maggiore attenzione alimentare non è garanzia di non ammalarsi o di perfetta salute, per carità, ma di contro è però certo che un abuso dei suddetti additivi incide senza ombra di dubbio negativamente sulla nostra salute e producono malanni anche gravi!
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